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Modello organizzativo 231/2001

Il Decreto Legislativo n. 231“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” è stato approvato l’8 giugno 2001 in esecuzione della delega contenuta nell’art. 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300  ha adeguato la normativa interna in materia di responsabilità delle persone giuridiche alle convenzioni internazionali alle quali l’Italia aveva già da tempo aderito. 

Il legislatore italiano ha inteso, così, mettersi al passo con le legislazioni di molti Stati Europei e del mondo occidentale, che già prevedevano (e prevedono tuttora) una chiara responsabilità penale delle persone giuridiche. 

Il diritto italiano non prevede la responsabilità penale delle persone giuridiche in forza del noto principio, evidenziato da un antico brocardo di romanistica memoria, secondo cui “societas delinquere non potest”. 

La responsabilità dell’Ente è definita amministrativa, sebbene l’impianto procedurale abbia inequivocabile natura penale (si pensi solo all’iscrizione dell’ente nel registro delle notizie di reato, alla sua costituzione in giudizio con la nomina di un difensore e alla obbligatorietà della nomina di un difensore di ufficio in mancanza di quello di fiducia (art. 40); non da ultimo si noti che se l’ente non si costituisce in giudizio sarà dichiarato contumace (art.41), che gli è riconosciuta la possibilità di aderire ai riti alternativi e che può subire l’applicazione di misure cautelari; tutti argomenti che caratterizzano il processo penale).

Il Decreto Legislativo 231 afferma il principio che non solo i singoli individui ma anche gli enti possono essere perseguiti e sanzionati per i reati commessi – purché nell’interesse o a vantaggio dell’organizzazione – dai soggetti che vi operano.

Una sintesi

In sintesi, il D.Lgs. 231/2001:

  • introduce i principi generali e i criteri di attribuzione della responsabilità amministrativa;
  • individua i reati in relazione ai quali può insorgere la responsabilità amministrativa delle società (cd. reati-presupposto);
  • prevede le sanzioni a carico dell’Ente;
  • individua gli adempimenti necessari affinché, anche in ipotesi di avvenuta commissione di uno dei reati-presupposto l’Ente possa essere esonerata dalla suddetta responsabilità.

Rapporto di Risk assessment e gap analysis

Codice etico e di comportamento

Manuale organizzativo (Parte Generale)

appendici al Modello organizzativo (Parte Speciale)